Nella giornata di domenica 11 dicembre, in vista della XV Conferenza degli Ambasciatori che avrà luogo i prossimi 21 e 22 dicembre, l'Amministrazione ha avviato la pubblicazione sui propri profili social di una serie di slide esplicative dell'attività della Sede centrale e della rete diplomatico-consolare.
L'iniziativa potrebbe indubbiamente rappresentare un'occasione per promuovere l'azione della Farnesina e per far meglio comprendere ciò che il personale quotidianamente fa, considerando l'attenzione che l'evento attira ogni anno sul MAECI.
 
Peccato che con la prima infografica pubblicata domenica scorsa, 11 dicembre, questa occasione sia già andata sprecata.
 
Conferenza degli Ambasciatori 2022
 
Dallo "sguardo ai numeri della nostra rete e al personale impiegato" scopriamo infatti che il personale viene grossolanamente suddiviso fra "personale diplomatico" e "personale non diplomatico". Il personale a contratto viene addirittura rubricato a parte senza neppure uno spazio evidenziato.
 
Che idea potrebbe ricavare da questa infografica un interlocutore istituzionale che conosca solo superficialmente la nostra Amministrazione? Forse che accanto al personale diplomatico - che sicuramente saprà identificare negli Ambasciatori, nei Consoli, nei Consiglieri Diplomatici e nel loro staff di diretta collaborazione - giace nelle stanze del Ministero e delle Sedi estere una massa informe di persone addette ad imprecisate mansioni? Immaginerà magari un'umanità variopinta come quelle degli staff di Ministri e Parlamentari fatta di consulenti, stagisti, raccomandati, "mogli e figli di"?
E che cosa dovranno pensare poi dei 3.100 impiegati assunti localmente, peraltro quasi nascosti verso il basso?  Localmente dove? In Italia o all'estero?  Noi lo sappiamo, ma altri no. Supponendo che localmente significhi Italia, potrebbero pensare ad esempio che 3.100 sia una somma approssimativa delle prime due voci. E se sapessero invece che sono assunti solo all'estero? Potrebbero pensare che sono delle spie? Che sono stagisti italiani all'estero? Che sono anche loro "figli di"?
Le nostre non sono preoccupazioni peregrine. Siamo convinti da tempo che le tante inique azioni di taglio operate negli scorsi anni sul corpo delle Aree Funzionali siano state figlie anche di una scarsa comprensione della realtà del MAECI da parte del livello politico, al quale evidentemente giungevano informazioni malamente filtrate (e vogliamo essere buoni).
Ci sembra che spesso quando le Aree Funzionali lavorano bene, il loro operato venga presentato come quello di "bravi diplomatici" mentre poi, davanti alle carenze di personale sulla Rete, venga chiesto al livello politico di potenziare doverosamente la carriera diplomatica.
Pensiamo dica molto in proposito il fatto che, ad esempio, dall'infografica non si ricavi per nulla come nessuno degli 83 Istituti di Cultura in essa menzionati sia retto da un diplomatico. Quando si tratta di tagliare i rami secchi, la falce invece si è sempre abbattuta sul "restante personale". Crediamo insomma che i nostri guai odierni siano dovuti anche qualcuno che in passato non l'ha raccontata giusta. Nessuno ha raccontato che anche le Aree Funzionali sono "Volti della Repubblica".
Ci attendiamo che, già nei prossimi giorni, la DGDP corregga il tiro con un'infografica più appropriata, spiegando ad esempio che il "personale non diplomatico" è composto da Dirigenti e Terze Aree che reggono anche alcuni Consolati, dagli Addetti della Seconda e della Terza Area, che sono i volti dell'Italia per i nostri connazionali e per chi viene a fare affari in Italia, dai Funzionari della Promozione Culturale, che sono anch'essi i volti dell'Italia nella diffusione della nostra lingua e del nostro modo di vivere, dai Funzionari Commerciali, anche loro dei volti dell'Italia con le nostre imprese all'estero.
Ci attendiamo anche che venga spiegato chi sono davvero i nostri impiegati assunti "localmente", in che contesti vivono, cosa fanno. Forse andrebbe spiegato che in determinati paesi è impossibile interloquire con la realtà locale senza un tramite. Andrebbe spiegato magari quale e quanta sia stata la supplenza del personale a contratto rispetto ai compiti e fuzioni delle Aree Funzionali, falcidiate negli anni dalle assurde ed inique politiche di taglio del pubblico impiego.
Forse andrebbe anche raccontato come, ad esempio, la struttura della nostra Ambasciata a Damasco continui a funzionare da anni nonostante la guerra civile grazie ai nostri impiegati siriani che hanno continuato ad operare sul posto.
Ricordiamo ancora con dispiacere un messaggio di auguri del 1° maggio 2020 in cui i vertici politici del MAECI elogiavano il lavoro di sanitari e forze dell'ordine senza nominare, neppure per sbaglio, il personale della Farnesina.
 
Ci domandiamo se non sia il caso che anche il "personale non diplomatico" si faccia promotore, con spirito di corpo, di un'interlocuzione con i livelli politici, sia parlamentari che di governo per scongiurare che certe idee sul MAECI possano continuare a fare danni in futuro.
 
La Segreteria