Nel pomeriggio di lunedì 16 dicembre 2024 ha avuto luogo la XVII edizione degli Stati Generali della Diplomazia dedicata alle organizzazioni sindacali. Al termine della stessa sono state sottoscritte da TUTTE le organizzazioni sindacali presenti al MAECI, sia della dirigenza che delle AA.FF. e del personale a contratto le Linee Guida per la Formazione.
Come ricordato dalla nostra O.S. in occasione degli Stati Generali, la formazione del personale del MAECI (sia di ruolo sia a contratto) trova finalmente una sua regolamentazione al termine di un confronto durato più di un anno, in un quadro definito di diritti e doveri sia della parte datoriale sia dei lavoratori.
Il testo firmato prevede che l’offerta formativa debba ispirarsi ai principi di universalità, obbligatorietà, continuità e inclusività.
La formazione inoltre sarà riconosciuta attività lavorativa a tutti gli effetti e, quindi, parte integrante dell'orario di lavoro. La formazione del proprio personale costituirà infine un obiettivo di performance dei dirigenti.
Le linee guida contenute nella dichiarazione congiunta intervengono così, per la prima volta, su una serie di criticità segnalate da anni.
Tutti noi ricordiamo le difficoltà segnalate in passato, ad esempio, nel garantire la frequenza dei corsi di formazione da parte dei colleghi, oggetto a volte anche di qualche ostruzionismo. Basti pensare a quelli di lingua, la cui importanza per un Ministero degli Esteri forse non andrebbe neppure ricordata.
È un risultato che rivendichiamo con orgoglio che arriva al termine di una lunga interlocuzione e che, ne siamo certi, porterà benefici tangibili per tutto il personale.
Riportiamo di seguito gli interventi concordati letti per l'occasione dai coordinatori della UILPA e della FP CGIL.
"Onorevole Ministro Tajani, Onorevole Ministro Zangrillo, l’intervento che segue è stato concordato tra i coordinamenti al MAECI della UIL Pubblica Amministrazione e della Funzione Pubblica CGIL e ne rappresenta la prima parte. Sarà quindi completato dal Coordinatore della FP CGIL che interverrà dopo di me.
Ci ritroviamo in questo prestigioso contesto a distanza di un anno. Il mondo, nel frattempo, è divenuto un posto ancora più insicuro. Le crisi che già un anno fa affliggevano aree geografiche a noi vicine hanno conosciuto ulteriori recrudescenze, e ad esse altre se ne sono aggiunte. In un quadro del genere diventa quindi una priorità politica e un fattore strategico l'investimento in quelle Amministrazioni dello Stato istituzionalmente preposte ai rapporti dell'Italia con il resto del mondo. Il protocollo che firmeremo oggi va senza dubbio in quella direzione. La formazione del personale del MAECI trova finalmente una sua regolamentazione, al termine di un confronto durato più di un anno, in un quadro definito di diritti e doveri sia della parte datoriale, sia dei lavoratori.
Le linee guida contenute nella dichiarazione congiunta che stiamo per sottoscrivere intervengono infatti, per la prima volta, su una serie di criticità che le nostre organizzazioni sindacali segnalavano da anni. Basti pensare alla formazione dall'aggiornamento linguistici - la cui importanza per un Ministero degli Esteri forse non andrebbe neppure ricordata - oggetto in passato di difficoltà nel garantire la frequenza da parte dei colleghi, e a volte anche di qualche ostruzionismo.
E’ un risultato che rivendichiamo con orgoglio ma che sentiamo doverosamente di condividere anche con i nostri interlocutori nell'Amministrazione, in particolare la Direzione Generale del Personale e l'attuale Direttrice Generale. E’ inoltre un risultato che fa seguito ad una lunga e feconda interlocuzione con loro che ci ha portati negli ultimi mesi a sottoscrivere anche il Contratto Collettivo Integrativo delle Aree Funzionali del MAECI così come di definire insieme i criteri per gli imminenti passaggi dalle Famiglie degli Assistenti a quelle dei Funzionari.
Onorevoli ministri, la Uil a livello nazionale sta conducendo una serie di importanti battaglie che riteniamo giuste e doverose per i lavoratori italiani. Tengo quindi a dirvi che la UIL non ha pregiudiziali ideologiche verso nessuno ma pone questioni squisitamente di merito. Quando si tratta di sottoscrivere un accordo che avvantaggia i lavoratori, non si tira quindi indietro. Nel portare i miei saluti, e quelli dell’organizzazione che rappresento, sia a voi che a tutti i partecipanti alla Conferenza degli Ambasciatori, cedo la parola a chi mi seguirà e la conclusione dell’intervento al coordinatore della FP CGIL."
"Buonasera, mi riallaccio al precedente intervento del collega della UIL e vorrei aggiungere due parole a conclusione di questo incontro in occasione della annuale Conferenza degli Ambasciatori, con la presenza dell’on.Ministro Tajani, del Senatore Zangrillo e della dirigenza di questo ministero.
In questo contesto anche la CGIL come la UIL rivendicano con orgoglio i successi che abbiamo conseguito nel confronto avviato con l’Amministrazione, in particolare con la Direzione Generale del Personale.
Mi riferisco al Protocollo d’intesa sulla formazione del personale; ai risultati ottenuti con la contrattazione integrativa che ci ha consentito di concordare un nuovo sistema di classificazione del personale, corrispondente in maggior misura alle esigenze di una pubblica amministrazione del XXI°secolo; la definizione dei criteri per gli imminenti passaggi dalle famiglie degli Assistenti a quelle dei funzionari; l’istituzione della IV Area, nell’auspicio che l’organico di questa nuova Famiglia possa essere ben più consistente di quello che ci viene al momento prospettato.
Mi vorrei soffermare sul protocollo d’intesa in tema di formazione che abbiamo appena sottoscritto, al quale abbiamo lavorato nel confronto avviato con l’Amministrazione ormai da più di un anno, vista l’importanza e la delicatezza dei temi affrontati.
La firma di questo protocollo è la prova del fatto che quando si avvia un confronto costruttivo senza pregiudiziali di sorta tra le parti coinvolte, dirigenza e organizzazioni sindacali, che ha come obiettivi primari la crescita professionale e quindi la valorizzazione del ruolo del personale di questo ministero, i risultati poi si vedono.
Certo, sappiamo quanto sia complesso e difficile calare i principi e le indicazioni contenute nel Protocollo, alla quotidiana realtà lavorativa del personale del MAECI. Tutto ciò comporterà un lavoro non semplice e dagli esiti scontati.
Tuttavia diventa a questo punto essenziale provarci con il massimo impegno.
Con questo spirito noi saremo sempre disponibili al confronto con le nostre proposte e con le nostre idee.
Permetteteci, a questo punto, una breve riflessione conclusiva sulla classe politica e la classe dirigente di questo nostro Paese, che dovrebbero prendere ad esempio esperienze positive come questa, nell’affrontare con lo stesso spirito costruttivo, i temi più generali che riguardano la vita e la condizione sociale delle lavoratrici, dei lavoratori e di tutti i cittadini di questa nostra nazione, ma purtroppo constatiamo che questo non sempre avviene.
Il clima che ho appena descritto incide sulle questioni che ci riguardano direttamente: per rendere più efficace la formazione dei dipendenti della Farnesina e in generale più attrattivo il lavoro nel settore pubblico, dopo i tagli subiti negli anni passati, vista l’importanza che riveste la pubblica amministrazione, e in particolare il Ministero degli Esteri, nel contesto sociale e politico nazionale e internazionale,. occorrono soluzioni ben più efficaci in tema di rinnovi contrattuali.
A nostro parere rimane insoluto il problema della inadeguatezza salariale delle nostre retribuzioni, e in generale di tutto il mondo del lavoro dipendente pubblico e privato, falcidiate da una inflazione galoppante."
Mi rendo conto che sollevo questioni di carattere più generale che non possono essere risolte in questo specifico contesto.
Tuttavia, queste riflessioni nascono dalla consapevolezza che il nostro contesto lavorativo di dipendenti della Farnesina, non rappresenta un mondo a se stante, ma si interfaccia, inevitabilmente, con la realtà esterna costellata da problemi quotidiani con cui tutti noi dobbiamo fare giornalmente i conti. Soprattutto quando ci troviamo a lavorare nella Sede centrale, con retribuzioni metropolitane spesso non paragonabili all’ISE che percepiamo quando siamo all’estero, con particolare riferimento al personale delle Aree Funzionali.
Ho concluso grazie.".
In allegato il Documento sottoscritto al termine della sessione.