Il 2019 della UILPA Esteri si è concluso in modo senz'altro diverso da come era iniziato. Rileggendo oggi il messaggio con cui lo avevamo aperto (http://bit.ly/37jx3pV) troviamo, tra gli obiettivi che vedevamo davanti a noi, la contrattazione per il nuovo CCI, le procedure concorsuali per la Terza Area, l'apertura verso il personale a contratto, l'avvio dei Coordinamenti d'Area, e l'attività di proselitismo strettamente connessa alle previste nuove assunzioni. L'istituzione dei Coordinamenti d'Area è stata avviata a Bruxelles nel mese di marzo - evento che ha avuto una certa risonanza nell'ambiente (http://bit.ly/2Qdmgb2) - mentre la procedura concorsuale interna si è conclusa nel mese di maggio, lasciando tuttavia dietro di sé non poche perplessità. Le procedure concorsuali esterne hanno invece conosciuto gravi ritardi: la graduatoria del concorso APC è infatti stata pubblicata appena pochi giorni fa mentre del concorso ACC non si conoscono ancora neppure gli esiti delle prove scritte. Ciò ha inevitabilmente impattato anche sull'azione di proselitismo che avevamo auspicato e programmato.

Questo per quanto riguarda l'ordinario. Ciò che invece non avevamo previsto - perché difficilmente ce lo saremmo aspettato - è stato l'irrompere dello straordinario in questo 2019 che si sta chiudendo.

L'arrivo ad inizio gennaio del nuovo Direttore Generale della DGRI, Renato Varriale, ha segnato un'inversione "ad U" nei rapporti sindacali al MAECI dopo un lungo periodo di durezze e chiusure. L'Ambasciatore Varriale ha avuto il coraggio e la forza, gliene diamo atto, di mettere in discussione l'intero assetto costruito in questi ultimi anni, riconoscendo una serie di errori e sviluppando un rapporto sia istituzionale che personale con i rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali. Vogliamo doverosamente citare, a titolo esemplificativo, le misure adottate lo scorso giugno in deroga ai limiti di permanenza massima all'estero, in evidente controtendenza rispetto all'ultima Circolare sui movimenti esteri delle AA.FF.. Come ricordato nel Comunicato unitario varato in quella circostanza con i coordinamenti di CGIL e CISL (http://bit.ly/35fyswp), di cui vogliamo citare testualmente due passaggi, "poco più di due anni fa, in occasione della predisposizione della nuova Circolare sui trasferimenti, l’Amministrazione, senza mai fornire alcuna spiegazione logica e plausibile, ha pervicacemente perseguito e attuato la riduzione a 8 anni, e per tutti, del periodo massimo di permanenza all'estero. E ciò nonostante la nostra opposizione, sostenuta già allora dalla razionale argomentazione secondo cui, in un periodo di risorse umane numericamente decrescenti, la logica avrebbe richiesto esattamente il contrario", ed ancora " quando sul finire dello scorso anno l’Amministrazione ci ha prospettato il rientro al Ministero come unica soluzione percorribile, a seguito del nuovo inquadramento in III Area dei vincitori della progressione tra le Aree in servizio all'estero, forti sono state le nostre perplessità e la nostra preoccupazione per le ricadute negative che tale scelta avrebbe potuto avere sulla funzionalità delle sedi estere e sulla organizzazione della vita personale e familiare degli interessati. Oggi, a sei mesi di distanza, l’Amministrazione ha trovato una soluzione che va nella direzione da noi auspicata, dimostrando che quando si vuole e si è convinti della bontà delle idee, si riescono a trovare le soluzioni che servono e a sostenerle in maniera convincente presso gli Organi di controllo". Non c'è, a nostro avviso, molto altro da aggiungere a testimonianza del mutato clima nei confronti delle rappresentanze dei lavoratori nella nostra Amministrazione.

Neanche ci saremmo aspettati, a molti mesi dalla formale richiesta di incontro, che la scorsa estate il Ministro Moavero Milanesi ci ricevesse ufficialmente. E' diffusa in molti la sensazione che questo incontro sia stato appositamente concesso a pochi giorni dalla caduta del governo allora in carica. E' un dubbio che condividiamo, ma ciò nulla toglie ad un'occasione di confronto con il massimo vertice ministeriale che mancava da tempo e che ci ha permesso di presentare nella sede opportuna le idee che la UILPA Esteri ha sui problemi del MAECI e sul suo futuro (http://bit.ly/2SH3iey), ottenendo anche un'ampia visibilità esterna (http://bit.ly/2sydiw0).

L'arrivo del nuovo Ministro, Luigi Di Maio, ci ha peraltro riservato un'ulteriore sfida: il passaggio, paventato da quasi venti anni ma finora mai realizzato, dal MiSE al MAECI delle competenze in materia di commercio internazionale e di internazionalizzazione del sistema Paese. Si è trattato di un momento di grande sinergia e collaborazione fra tutte le strutture della UILPA, secondo le indicazioni e gli spunti offerti dalla Segreteria Nazionale UILPA, la quale ha ritenuto di particolare importanza che tutti i coordinamenti delle Amministrazioni interessate procedessero con iniziative comuni a tutela dell'unità della categoria, unico ambito nel quale le istanze di tutti i dipendenti pubblici possono trovare adeguato riconoscimento e tutela. L'immissione nei ruoli MAECI del personale interessato costituirà comunque un altro banco di prova che ci vedrà impegnati a soddisfare, ma anche a contemperare, le legittime aspettative sia dei colleghi in entrata dal MiSE che della nostra base storica.

Non ci saremmo del resto mai immaginati neppure che a distanza di pochi giorni dalla riunione del Consiglio Internazionale, in cui era stato dato il via libera per adire le vie legali sull'ormai annosa problematica del trasporto masserizie (http://bit.ly/2SELWyN), prendesse corpo un'inedita e storica iniziativa congiunta di tutte le sigle sindacali del MAECI - confederali, autonome e di categoria - per sensibilizzare la politica su una norma iniqua e controproducente, culminata con un comunicato che ha contato ben otto loghi (http://bit.ly/33p3alB). L'incontro del 26 novembre 2019 in esso citato potrebbe rivelarsi uno spartiacque nella storia sindacale della nostra Amministrazione. Teniamo quindi a ricordare il luogo in cui esso si è tenuto: i locali del nostro Coordinamento.

Potremmo accontentarci di questo sintetico riepilogo per far capire quale anno sia stato il 2019 per noi. Vogliamo invece menzionare almeno due iniziative portate a termine in favore dei colleghi in servizio a Roma.

La prima riguardante i colleghi APC in servizio presso la DGSP afflitti, è davvero il caso di dirlo, da un atteggiamento vessatorio ed iniquo che li vedeva assegnati a mansioni anche molto diverse da quelle specifiche che la legge assegna al loro ruolo - distinto e separato, lo ricordiamo, dalle altre Aree Funzionali - ma che sopratutto li vedeva tacitamente relegati a tempo indeterminato presso l'Amministrazione Centrale. Con una sequenza serrata di iniziative unitarie (i relativi comunicati unitari sono consultabili agli indirizzi http://bit.ly/37oUaQ0http://bit.ly/2ZEj2R1 e http://bit.ly/2rGrN0h) abbiamo infine costretto, con CGIL e CISL, le nostre controparti a venire a capo della situazione, ripristinando quantomeno l'ordinaria mobilità tra Roma e gli Istituti di Cultura ed iniziando ad intervenire anche qualitativamente sui carichi di lavoro. Ciò che fa sinceramente piacere in esito all'azione intrapresa è il clima di fiducia che si respira oggi in DGSP nei confronti del sindacato, clima che lo scorso inverno non poteva dirsi ugualmente positivo. Per questi risultati è del resto doveroso ringraziare nominativamente i nostri Raffaello Barbieri ed Edoardo Crisafulli, con il secondo che è succeduto al primo nella posizione che riserviamo nella nostra Segreteria ad un rappresentante dell'Area della Promozione Culturale. Entrambi hanno dato un apporto preziosissimo costituendo un tramite imprescindibile con i nostri iscritti e con l'intera categoria.

La seconda, poco pubblicizzata anche da noi, in favore degli autisti impiegati presso il nucleo della DGAI che la scorsa estate hanno rischiato di vedere stravolto l'assetto del proprio orario di lavoro, applicato da decenni e sempre tacitamente approvato dall'Amministrazione, con potenziali pesanti ripercussioni sulla propria vita privata. La Circolare che avrebbe dovuto sancire il nuovo assetto, e che sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° luglio scorso, sembra ormai "scomparsa dai radar" grazie - lo diciamo senza timori di smentita - all'attivismo della nostra organizzazione ma soprattutto grazie alla combattività ed al grado di mobilitazione dei colleghi, pronti anche ad incrociare le braccia. Spiace anche dire che si sia trattato apparentemente di una delle poche componenti del personale MAECI disposta ad arrivare a tanto.

Vista l'esperienza dell'anno che si chiude, per il 2020 non faremo quindi pronostici. Entriamo nell'anno nuovo, ed in un nuovo decennio, come un'imbarcazione a vela tenendo la barra a dritta sulla rotta tracciata dal Congresso e dal Consiglio Internazionale. Sappiamo che le correnti potrebbero imporci deviazioni e rallentamenti, ma sentiamo che il vento è favorevole. A tutti voi, ed ai vostri cari, porgiamo i più affettuosi auguri di buon anno.

Viva la UIL! Viva la UILPA!