In occasione dell’incontro del Ministro degli Esteri On. Tajani con le Organizzazioni Sindacali più rappresentative presenti al MAECI, che si è svolto venerdì della settimana scorsa, come CGIL CISL e UIL abbiamo esordito ringraziando il Ministro per il costante dialogo che ha intrapreso con le OO.SS.
L’incontro è stata innanzitutto l’occasione per esternare al Ministro la nostra preoccupazione per il ritardo che sta registrando l’avvio della procedura “ordinaria” di passaggio di 75 unità dalla II alla III Area rispetto alla quale, come abbiamo detto all’On. Tajani, abbiamo avanzato dubbi circa l’opportunità di indire, in questa fase di prima applicazione del CCNL, una procedura “ordinaria” anziché una “in deroga”, ossia aperta anche ai non laureati (così come sta facendo la maggior parte delle Amministrazioni) ed evidenziando forti preoccupazioni in merito alla scelta dell’Amministrazione di inserire tra i criteri di selezione una prova orale (un colloquio che, tra l’altro, ad oggi non è ancora dato sapere su cosa verterà).
Ciò che temiamo è che questo ritardo possa impedire di completare la procedura “in deroga” entro il termine perentorio del 31/12/2024 fissato dal CCNL.
Non vogliamo assolutamente che i tanti colleghi interessati perdano questa opportunità che, per molti di loro, rappresenterebbe il giusto riconoscimento di anni di mansioni superiori, soprattutto all’estero!
È per questo che abbiamo chiesto al Ministro:
- Che la procedura “ordinaria” per i primi 75 passaggi sia avviata al più presto;
- Che, contemporaneamente, si apra il “confronto” per definire i criteri per i passaggi in “deroga”;
- Che, per tale procedura sia previsto un significativo aumento del numero dei 75 passaggi oggi previsti, ritenendo ciò “necessario” (in quanto le II Aree che hanno svolto mansioni superiori sono ben più di 75) e “possibile” (in quanto grazie all’aumento dell’organico di III Area già normativamente previsto per fine 2024, unito ai pensionamenti, ci saranno spazi in organico e risorse finanziarie sufficienti!).
Nella sua replica il Ministro ha mostrato di aver colto e condiviso la nostra richiesta sottolineando, appunto, che “in deroga” si faranno “almeno” 75 passaggi.
Nel nostro intervento abbiamo poi denunciato come, a causa anche di talune “rigidità” dell’Amministrazione, la contrattazione relativa all’individuazione delle nuove “Famiglie Professionali” e delle relative competenze caratterizzanti ciascuna “Famiglia” stia procedendo con estrema lentezza. In particolare, devono ancora essere definitivamente ricomposte le divergenze sulla collocazione all’interno della II Area degli appartenenti al profilo di Operatore di amministrazione e, inoltre, vanno meglio delineati i contenuti della IV° Area, vale a dire l’Area delle “Elevate Professionalità”, che altrimenti rischia di apparire come un guscio vuoto.
Abbiamo sottolineato come la definizione delle predette “Famiglie” sia un passaggio divenuto ormai imprescindibile, sia ai fini della semplificazione della tornata di progressioni verticali tra le Aree di cui si è detto, sia anche ai fini dell’ottimizzazione delle competenze del personale del MAECI.
Nella sua replica, su questo punto, il Ministro, ha sollecitato i membri della controparte dirigenziale, presenti al tavolo, a prendere nota dei rilievi formulati da CGIL,CISL e UIL. I rappresentanti di parte pubblica hanno assicurato che al più presto riprenderà la contrattazione sulle “Famiglie” con l’obiettivo di concludere in tempi rapidi la riforma del nostro sistema di classificazione.
Con l’occasione, abbiamo anche chiesto al Ministro notizie in merito alla possibilità di vedere stanziate in Legge di bilancio sufficienti risorse per assicurare il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici ormai scaduto dal 2019! La risposta del Ministro è stata piuttosto evasiva: egli ha solamente precisato che al momento l’obiettivo prioritario del governo è quello di assicurare un intervento a favore del personale sanitario, vista la condizione di emergenza in cui versa tale settore.
Per la parte restante del pubblico impiego, rimane un generico impegno da parte del Ministro di affrontare anche questo problema dei rinnovi contrattuali, ma senza fornire precise e inequivocabili rassicurazioni sulla tempistica e sulla consistenza dei fondi necessari per assicurare incrementi stipendiali in linea con una inflazione ormai galoppante (a parte la proroga del “taglio del cuneo fiscale” a favore delle retribuzioni medio-basse).
Infine, abbiamo sottoposto all’attenzione del Ministro il rischio di immissione, a qualsiasi titolo, di personale di altre Amministrazioni sulla Rete diplomatico-consolare.
Due ipotesi in particolare sono per noi fonte di preoccupazione: la prima è la preposizione dei cosiddetti “Direttori di Chiara Fama” a capo degli Istituti di Cultura, che ormai va avanti da decenni ma che consideriamo un vulnus sia per il personale della Promozione Culturale, sia più in generale per il personale del Ministero perché introduce l'elemento, sbagliato, che le funzioni all'estero del personale della MAECI possano essere effettuate anche da professionalità esterne.
Sempre in riferimento al rischio paventato di immissione, impropria, di personale di altre Amministrazioni nelle nostre Rappresentanze all’estero, abbiamo delineato al Ministro quello che è per noi un ulteriore elemento di preoccupazione riguardante la possibilità di assegnare nelle Sedi figure di “esperti” provenienti dai ruoli delle Forze di Polizia.
Si tratta di un esperimento che in passato non ha dato buoni frutti, anche in considerazione del grado non elevato che il personale assegnato ricopriva nei corpi di appartenenza.
Abbiamo detto al Ministro di comprendere le esigenze che animano quest’idea ma riteniamo comunque che, anche in questo caso, sia sbagliato pensare che personale di altre Amministrazioni possa sostituirsi a quello del MAECI.
Solo il personale di ruolo della Farnesina può infatti validamente operare in funzione di Polizia Giudiziaria sulla rete così come del resto previsto dal D.Lgs. 71/2011.
Un esperto non potrebbe quindi, in nessun caso, assolvere una funzione analoga e se al contrario si trattasse soltanto di raccogliere informazioni localmente, esistono già altre strutture dello Stato sulla rete diplomatico-consolare a ciò preposte.
Non abbiamo neppure mancato di sottolineare la necessità di gratificare adeguatamente il personale ministeriale evidenziando l'ingiusta, e a nostro avviso costituzionalmente illegittima, decurtazione del 12% dell'indennità di servizio estero per i colleghi conviventi o congiunti assegnati sulla stessa sede estera.
Si tratta di una norma risalente al periodo in cui il contributo abitazione era forfettariamente considerato all'interno dell'ISE e che ad oggi non tiene quindi più conto della successiva riforma intervenuta nel 2015 che ha scorporato le spese per l’abitazione dall’ISE stessa. Tale norma è quindi ingiustificata ed ingiustamente penalizzante tra categorie omogenee di colleghi.
Siamo infine intervenuti anche per ricordare il tema degli aumenti stipendiali in favore del personale a contratto con legge locale. In molte realtà questo personale vive in modo particolarmente drammatico le oscillazioni dei prezzi determinate sia dalla spirale inflattiva su scala mondiale che dal conflitto fra Russia e Ucraina ed è di grande importanza che anche queste rivendicazioni non vengano trascurate.
Roma, 17 Ottobre 2023
FP CGIL CISL FP UILPA