Lo scorso 1° aprile, con la lettera allegata, siamo tornati a sollecitare l'Amministrazione sul delicato tema della vaccinazione del personale MAECI in servizio all'estero o in partenza per l'estero, avanzando la proposta di istituire un hub vaccinale dedicato presso l'ambulatorio del Ministero.
In risposta a questa nostra sollecitazione, nel pomeriggio di venerdì 9 aprile, l'Amministrazione, attraverso l'email del Capo dell'URSI qui sotto riportata, ha fornito un aggiornamento sulle azioni intraprese per assicurare le vaccinazioni anti-Covid 19 al personale MAECI.
La nota congiunta sottoscritta da Maeci, Minsanitá e Aifa che autorizza il rimborso delle spese sostenute dal personale dello Stato all'estero che si sia vaccinato nei luoghi dove presta servizio, è un'iniziativa che consideriamo lodevole.
Come pure - visto che va nella direzione da noi caldeggiata - apprendiamo con soddisfazione che l'Amministrazione abbia rinnovato l'intesa con la ASL RM1 al fine di fare in modo che il Poliambulatorio della Farnesina possa presto diventare - nel rispetto del piano vaccinale nazionale - anche un punto di vaccinazione anti-Covid a beneficio dei dipendenti MAECI.
Continueremo ad esercitare un attento controllo e una propositiva azione di pungolo nei confronti dell'Amministrazione affinché la stessa faccia tutto quanto è in suo potere per tutelare la salute dei propri dipendenti.
FP CGIL CISL FP UILPA
Questo Ministero ha avviato da tempo un’intensa interlocuzione, a più livelli, con il Ministero della Salute per porre con urgenza la questione della vaccinazione del proprio personale, a partire da quello più esposto, sia perché in servizio in paesi a rischio e con sistemi sanitari notoriamente carenti, sia per i frequenti viaggi istituzionali che in non rari casi occorre effettuare, malgrado la sensibile limitazione degli stessi. Lo stesso Ministro Di Maio ha scritto due volte al Ministro della Salute per rimarcare la particolare attenzione che meritano i dipendenti del MAECI in servizio all’estero.
Nei contatti con il Ministero della salute se per un verso ci è stato ribadito che non vi sono al momento le condizioni per estendere le categorie ritenute come prioritarie nel Piano strategico nazionale dei vaccini, d’altra parte un risultato è stato ottenuto con la firma di una nota congiunta MAECI - Ministero Salute - AIFA che autorizza il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale dei costi sostenuti dai dipendenti dello Stato all’estero i quali abbiano scelto liberamente di vaccinarsi nell’ambito di piani nazionali di vaccinazione dei Paesi in cui prestano servizio (ciò vale naturalmente anche per i lavoratori italiani all’estero con contratto nazionale).
Con riferimento alla circostanza che personale di altre amministrazioni in servizio all’estero sia già stato vaccinato, si sottolinea che ciò è diretta conseguenza delle priorità stabilite dal citato piano di vaccinazione italiano (“personale scolastico e universitario docente e non docente; Forze armate, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Polizia Municipale; Polizia penitenziaria, personale carcerario, detenuti; luoghi di comunità civili, religiosi, etc.”).
Ciò precisato, si assicura che l’Amministrazione sta già offrendo al personale in partenza da Roma e di prossima assunzione all’estero (anche per assegnazioni brevi) la possibilità di vaccinarsi su base volontaria e continuerà ad assumere ogni iniziativa possibile per la copertura vaccinale dei propri dipendenti, a partire da quelli più esposti, nei tempi più brevi possibili nel rispetto del piano di vaccinazione italiano. A tal fine, ad esempio, si è provveduto a rinnovare l’intesa con la ASL competente affinché la vaccinazione anti-covid avvenga anche presso il Poliambulatorio della Farnesina. Ma è evidente che l’effettiva attuazione di tale previsione dipenderà dalla concreta disponibilità di vaccini.