Abbiamo appreso con costernazione della morte dell’Amb. Attanasio, del Carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo. Il nostro pensiero va sia a loro, caduti mentre adempivano ad un difficile compito come servitori dello Stato in favore della pace fra i popoli, che alle loro famiglie.

Come sindacati confederali, nell’unirci al lutto di tutti i colleghi per questo tragico evento, teniamo doverosamente a ricordare – tanto a noi stessi quanto a coloro che “vedono” la nostra Amministrazione dall’esterno – quali siano i rischi che affrontiamo nel servire lo Stato in scenari di crisi. Molti commentatori hanno evidenziato in queste ore come fare l’Ambasciatore in Congo non fosse di certo un lavoro assimilabile allo stereotipo del diplomatico impegnato in ricevimenti o attività di public relations. Siamo dell’idea che questa consapevolezza vada preservata nell’opinione pubblica nazionale: sarebbe importante per tutto il personale del MAECI.

Oltremodo cruciale riteniamo sia far comprendere la necessità che la nostra proiezione esterna venga accompagnata dalle dotazioni necessarie a garantirne non solo il funzionamento ma anche e soprattutto la sicurezza. Il contrasto efficace e vincente al terrorismo ed alla criminalità organizzata non è nato solo dal sacrificio eroico degli uomini delle Istituzioni, ma anche dalla consapevolezza dei vertici politici della necessità di destinare per questo scopo risorse sempre maggiori. Senza di esso oggi l’Italia piangerebbe probabilmente un numero di vittime simile a quello di altri paesi europei ed occidentali per mano del terrorismo jihadista. Analogamente è importante che si diffonda nell’opinione pubblica la consapevolezza che dalla stabilità del continente africano, e da un'intensa e proficua attività di cooperazione con gli Stati che ne fanno parte, dipendono a doppio filo il nostro benessere e la sicurezza della nostra società.

Nel rinnovare le nostre condoglianze auspichiamo che anche da questo sacrificio nasca un avvenire migliore per il Congo, per il continente africano e per noi tutti.


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