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Categoria: Note e comunicati
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Finalmente il 26 giugno u.s. si è svolto un incontro con la DGSP e la DGRI sulle questioni sollevate da una nostra lettera del 4 marzo, alla quale non avevamo ancora ricevuto alcuna risposta.

Prendiamo atto del clima positivo di collaborazione che, auspichiamo, segni un’inversione di tendenza nei rapporti con le O.O. S.S.: il dialogo, come abbiamo ribadito, significa disponibilità all’ascolto e volontà di recepire alcune nostre proposte. 

Siamo ben coscienti degli aspetti positivi, per esempio sappiamo quanto la qualità della promozione e della programmazione culturale sia migliorata in questi ultimi 2-3 anni grazie all’impulso della DGSP, e siamo soddisfatti per il corso di formazione rivolto ai nuovi addetti APC. Siamo altresì ben consci degli sforzi aggiuntivi che tutti gli uffici della DGSP hanno sostenuto in questa emergenza, e abbiamo voluto mettere in luce alcune criticità, al solo fine di suggerire soluzioni che portino a un miglioramento della qualità lavorativa al MAECI.

Abbiamo nuovamente sottolineato i perduranti problemi di allomansionamento e demansionamento in alcuni settori della DGSP.

In alcuni casi il meccanismo della delega e della valorizzazione professionale funziona bene: gli addetti APC vengono coinvolti in una programmazione culturale di alto livello, coinvolgimento cui fa seguito l’assegnazione di compiti gratificanti e in linea con le professionalità esistenti.

Spiace dover dire che questa prassi non è generalizzata. Infatti, in altri casi, che non sono eccezioni, vi sono state, e vi sono tuttora, forme perduranti e sistematiche di allomansionamento e, in taluni casi, anche di demansionamento.

Non abbiamo mai sostenuto che l’occuparsi dell’analisi gestionale degli IIC (analisi bilanci ecc.) sia una forma di allomansionamento. Tuttavia, il dover compilare sistematicamente tabelle, l’essere impiegati a svolgere soltanto calcoli di contabilità, l’emettere ordini di pagamento (OP), occuparsi del personale per mesi o anni, ebbene tutto ciò non è in linea con quanto previsto dal CCNL.

La penuria di personale amministrativo e contabile non può essere addotta come argomentazione se non per un breve periodo.

Se non si pone rimedio alla stortura, ma ci si adagia nella soluzione tampone, si finisce per ledere i diritti e offendere la dignità professionale dei lavoratori. Tutti i colleghi APC che svolgono questo tipo di mansioni lo fanno per puro spirito di sacrificio e per non bloccare il funzionamento dell’Amministrazione in alcuni settori particolarmente sensibili, rendendosi perfettamente conto di svolgere funzioni che esulano dai loro compiti, non sempre, ma spesso in aggiunta ai loro normali compiti, ma non si può normalizzare quella che deve essere solo una eccezione di breve durata.

Alla DGRI abbiamo, quindi, reiteriamo la nostra richiesta di un esperto amministrativo contabile per l’ufficio VIII della DGSP, ufficio che gestisce ingenti finanziamenti.

Riguardo alle liste di pubblicità abbiamo richiesto che per il futuro vi sia il     coinvolgimento delle OO.SS. a garanzia di una maggiore trasparenza nella gestione dei posti. Con nostro piacere, abbiamo registrato su questo argomento la disponibilità da parte dell’Amministrazione.

Inoltre, abbiamo concordato con l’Amministrazione sull’opportunità che sia meglio richiedere l’indicazione di 2-3 sedi anziché di una sola sede. Abbiamo reiterato che riteniamo più equo, nonché più confacente al principio dell’efficienza, che tutte le sedi vengano pubblicizzate contemporaneamente. Su questo l’Amministrazione è in disaccordo con noi.

Rispetto al problema dei carichi di lavoro negli IIC abbiamo nuovamente sottolineato che la presenza di un solo direttore o addetto reggente (situazione che caratterizza gran parte degli IIC da alcuni anni) rende estremamente difficoltoso lo svolgimento delle numerose attività istituzionali previste dalla l. 401/90: dalla promozione culturale, ai rapporti con le istituzioni culturali locali, all’organizzazione dei corsi di italiano, alla gestione del personale e della comunicazione, alla cooperazione interuniversitaria, alla traduzione del libro italiano, alla supervisione della contabilità, alla rappresentanza, alla ricerca di sponsor ecc.

Abbiamo quindi insistito affinché, a partire dalla prossima lista, venga data la priorità al rafforzamento del personale negli IIC dotati di un solo direttore.  L’Amministrazione ha invece fatto presente che è intenzionata a prediligere la copertura delle direzioni vacanti. Abbiamo preso atto chiedendo al contempo coerenza: che l’Amministrazione nei prossimi mesi mandi agli IIC e alle Ambasciate, da cui questi dipendono, segnali chiari che consentano agli IIC gestiti da una sola unità di ruolo la sistematica riduzione delle attività, questo finché non verrà ripristinata la pianta organica (1 direttore & 1 addetto).

Se ciò non dovesse avvenire, saremo costretti a sollecitare i nostri iscritti a ridurre unilateralmente le attività. Poiché vorremmo evitare possibili frizioni con i Capi Missione, attendiamo con fiducia che l’Amministrazione dirami un segnale “chiarificatore” in tal senso alla rete estera, ovvero un messaggio che ribadisca l’autonomia operativa delle sedi, che è peraltro tutelata dalla L. 401/90.

Abbiamo detto che valutiamo positivamente la ristrutturazione organica delle politiche culturali ad opera della DGSP avvenuta in questi ultimi anni. Ma è impensabile, per limitarci all’ambito culturale, che un solo APC di ruolo gestisca con serietà e professionalità 6 appuntamenti o rassegne annuali (design, scienza, cinema, arte contemporanea, lingua, cucina), che vanno ad aggiungersi ai numerosi festival e collaborazioni locali. Ormai la media è di 3-4 eventi settimanali, il che determina un ritmo frenetico da “catena di montaggio” che non è sinonimo di qualità e cura.

Abbiamo chiesto maggiore chiarezza all’Amministrazione sugli obiettivi strategici da perseguire. Quantità o qualità? Spesso si dice che i direttori dovrebbero privilegiare pochi grandi eventi di sicuro impatto, e poi però gli IIC vengono sommersi da un’infinità di richieste, per soddisfare le quali vengono dissipate risorse umane e finanziarie in una varietà di micro eventi. Occorre anche tener conto del fatto che la gestione amministrativo-contabile di un IIC è diventata sempre più complessa, e molte ore di lavoro sono assorbite dalla redazione di bandi di gare, contratti, reperimento di pareri legali ecc.

Abbiamo, quindi, ribadito che l’unica soluzione è l’ampliamento della pianta organica, che porti gradualmente gli APC verso quota 200. Abbiamo anche sottolineato che al contempo sarebbe opportuno elevare a 10 il numero dei dirigenti dell’APC. Ci è stata assicurata massima disponibilità ad esplorare la fattibilità di questa proposta, che incontra il favore dell’Amministrazione. Abbiamo suggerito che forse sarebbe opportuno attendere a bandire il concorso dirigenziale, che ora potrebbe essere bandito per 1 solo posto, sperando che sia possibile bandirlo per almeno 4-5 posti.

Pur apprezzando il recente aumento di 5-6 unità di personale a contratto negli IIC, abbiamo fatto presente che gli IIC sono 83, molti dei quali hanno solo 2-3 contrattisti in servizio. Abbiamo dunque ribadito la nostra posizione: poiché il contingente complessivo dei contrattisti sulla rete estera è elevato, riteniamo che un numero molto più cospicuo di essi debba essere assegnato agli IIC.  Sarebbe necessario prevedere almeno 50 unità aggiuntive, che dovrebbero essere reclutate tenendo conto del fatto che occorrono nuove professionalità negli IIC (social media manager, per esempio)

Rispetto alla nostra richiesta di revisione della rete estera, l’Amministrazione ha manifestato la volontà di coinvolgerci, a livello consultivo. Il progetto di revisione della rete dovrebbe prevedere alcune modifiche alla tipologia delle sedi attuali (sedi dirigenziali), nonché un possibile aumento di sedi in alcune aree politicamente prioritarie. Concordiamo con l’Amministrazione che la rete degli IIC è troppo “eurocentrica”. Di certo, occorrerebbe in prospettiva un potenziamento nel Medioriente, nell’Africa in Asia.

Apprezziamo la disponibilità che ora l’Amministrazione sembrerebbe avere nei nostri confronti e faremo in modo che alle parole seguano i fatti

                                                          

                                                                   FP CGIL                                   CISL FP                                   UILPA