Ha avuto luogo lo scorso 30 settembre un incontro tra L’On. Andrea Orsini, membro della Commissione Esteri della Camera e relatore del collegato alla Legge di Bilancio, il DDL 2369 ossia il Disegno di Legge sui Servizi per i cittadini e le imprese all’estero (lo stesso provvedimento sul quale la nostra sigla fu audita lo scorso giugno).  L’On. Orsini, dopo una breve presentazione, ha ceduto subito la parola alle organizzazioni sindacali.

Il nostro coordinamento, che ha preso la parola per primo, ha ribadito quanto già segnalato in sede di audizione parlamentare ricordando in particolare le nostre preoccupazioni sulla istituenda Direzione Generale che seguirà centralmente le istanze di cittadinanza. Tale novità, in sé certamente condivisibile, fa infatti sorgere alcune preoccupazioni in particolare su due aspetti: il primo relativo agli organici, il secondo alle modalità di lavoro che il disegno di legge arriva a definire in maniera rigida.

Relativamente agli organici, abbiamo preso atto con soddisfazione che i numeri indicati nel testo oggetto dell’audizione sono stati sensibilmente aumentati, risultando ora più coerenti con le esigenze di personale di una intera Direzione Generale.

Nel testo iniziale infatti apparivano piuttosto scarni gli incrementi delle dotazioni organiche del personale della Seconda e della Terza Area funzionale legate all’istituzione della nuova struttura, proprio quel personale quindi dotato della maggiore conoscenza della materia ed al quale andava conseguentemente garantita una adeguata dotazione organica all’interno della nascente struttura.

Anche sui metodi di lavoro, abbiamo rilevato la volontà di evitare che le scrivanie della nuova Direzione Generale vengano inondate di carte da lavorare, come avveniva in un passato fortunatamente non più recente.

Il testo originario del Disegno di Legge specificava infatti che tutte le nuove pratiche di cittadinanza sarebbero state presentate ai Consolati in formato cartaceo, per essere poi inoltrate alla nuova Direzione Generale costituita a Roma. Un simile modus operandi avrebbe perciò inondato i nascenti uffici di una montagna di carta, come si era abituati in passato a vederne negli uffici pubblici prima che l'informatizzazione prendesse il sopravvento.

Abbiamo invece ricordato all’On. Orsini che la digitalizzazione della P.A. è stata una conquista che ha emancipato il dipendente pubblico dall’immagine dell’uomo nascosto dietro colonne di documenti impilati sulla sua scrivania.

Non ci siamo neppure dimenticati di sottolineare l’importanza del DDL 2369 per il finanziamento dell’FRD attingendo alle percezioni per le pratiche di cittadinanza oltre ad ulteriori importanti novità in favore del personale a contratto.

È stata infine rinnovata anche la segnalazione sulla discriminatoria decurtazione del 12% dell’ISE per i colleghi all’estero che condividono la medesima abitazione. A tutt’oggi due distinte norme – l’art. 171, 2° comma, e l’art. 178 – disciplinano infatti la medesima fattispecie. Si tratta in primis di una inutile duplicazione, che in un’ottica di semplificazione sarebbe opportuno rimuovere. Con l’occasione abbiamo ulteriormente evidenziato come il DPR 18/67 necessiti ormai di alcune riforme profonde, trattandosi di un corpus normativo concepito in un diverso momento storico, sia sul piano interno che internazionale.

Tutti i sindacati hanno poi sostenuto che un FRD di un milione di euro per tremila impiegati locali non sia sufficiente.

Lo stesso Orsini ci ha rassicurati a riguardo che la stessa Amministrazione sta cercando ulteriori fondi per la premialità del personale a contratto a legge locale che, lo ricordiamo, a breve sarà valutato al pari delle Aree Funzionali.

Al termine dell’intervento, l’On. Orsini ha risposto brevemente e sinteticamente ad alcune sollecitazioni, invitando tutti gli interlocutori ad inoltrargli ulteriori documenti utili ad impostare correttamente sia il DDL 2369 che la normativa di riferimento del MAECI in generale.

Segnaliamo con l’occasione che la scrivente O.S. ha, in data odierna, inviato all’Ufficio per i rapporti con il Parlamento due documenti tecnici sulla Famiglia della Promozione Culturale e sulla decurtazione del 12% dell’ISE per le coppie che condividono la medesima abitazione all’estero.

Ricordiamo a tutti in conclusione che la Quarta Area è stata istituita a livello centrale dalle sigle sindacali nazionali per tutta la P.A., e che successivamente la stessa è stata applicata al MAECI al termine di un negoziato durato due anni, durante i quali la scrivente si è dovuta battere duramente per estenderla a tutti i profili. Nessun sindacato può rivendicarne la paternità esclusiva.