Attribuzione al MAECI delle competenze in materia di commercio internazionale e di internazionalizzazione del sistema Paese 

Una iniziativa poco brillante, ancorché “tempestiva”,…….. 

…..nel merito e nel metodo.

L’attribuzione al Ministero degli Affari Esteri delle competenze in materia di commercio internazionale, è stata realizzata in sole due settimane; questo il tempo intercorso tra le prime voci ricevute a mezzo stampa domenica 8 settembre e la pubblicazione del decreto Legge del 21 settembre 2019, n. 104 in G.U.

Troppo poco tempo per non destare più di qualche sospetto, nella considerazione ulteriore che, all’8 di settembre, il nuovo Governo non aveva ancora ottenuto la fiducia delle Camere.

Diciamolo chiaramente, sono anni che l’attribuzione delle competenze per quanto in oggetto, insieme al controllo dell’ICE e della sua rete all’estero, interessano fortemente al MAECI . L’ICE Agenzia è la principale realtà pubblica strutturata sui mercati esteri che, in considerazione delle professionalità, delle competenze e delle conoscenze esistenti al proprio interno, svolge un ruolo essenziale nei processi di internazionalizzazione del Sistema Paese.

E’ pertanto credibile che l’attribuzione al MAECI delle competenze in questione preluda, nei prossimi mesi, allo sviluppo di un progetto complessivo.

Parliamo di “progetto complessivo” perché stentiamo a credere che un argomento del genere, un asset strategico per il Paese che coinvolge più Soggetti Giuridici, pubblici e privati, si esaurisca in quelle poche righe che compongono il Decreto Legge emanato.

Occorre inoltre ricordare che in molti paesi, gli Uffici ICE già sono presenti all’interno delle Rappresentanze Diplomatiche.

C’è sicuramente di più e questa Federazione Sindacale, insieme con i Coordinamenti interessati delle Organizzazioni coinvolte (MiSE, MAECI, ICE Agenzia), con la presente nota, vuole evidenziare con chiarezza e trasparenza quale sia la propria opinione su quanto finora accaduto e la propria posizione rispetto alle successive fasi, sia quelle decisionali che quelle attuative. Non ci sono, sia chiaro, chiusure a prescindere su quanto determinatosi; occorre però avere chiarezza sugli sviluppi futuri, per il rispetto delle persone interessate e delle loro professionalità.

Le persone non sono pacchi postali.

Chiarezza e trasparenza dovrebbero essere elementi fondanti e imprescindibili che devono sempre caratterizzare l’operato della Pubblica Amministrazione, motivo per il quale auspichiamo un radicale cambiamento nel coinvolgimento delle Organizzazioni Sindacali, nel rispetto ovviamente dei differenti ruoli, per tutto quanto concerne l’evoluzione del provvedimento adottato. Un cambio di passo in confronto a quanto abbiamo dovuto registrare finora, nel metodo e nel merito di quanto accaduto.

Parliamo del metodo. Perché le Organizzazioni sindacali non sono state messe preventivamente a conoscenza del progetto di attribuzione al MAECI delle competenze in questione?

Si è voluto evitare un confronto sul tema?

Riteniamo che ciò sia stato un elemento di criticità perché siamo certi che la documentazione prodotta dal Sindacato a supporto delle ragioni strategiche contrarie a tale progetto, se preventivamente valutata, sarebbe stata utile a favorire una valutazione più articolata sui punti a favore e quelli a sfavore relativi al provvedimento in questione, a tutto vantaggio di una migliore gestione complessiva della materia rispetto alle tempistiche necessarie, alle procedure da adottare e, non ultimo, del personale coinvolto nell’immediato e a quello complessivamente interessato nel futuro.

Le stesse ragioni e argomentazioni le abbiamo espresse nelle giornate immediatamente successive alla pubblicizzazione - a mezzo stampa - del progetto di trasferimento e confermate al neo Ministro dello Sviluppo Economico, Sen. Stefano Patuanelli, nella riunione appositamente convocata su richiesta delle OO.SS subito dopo il suo insediamento.   

Le relazioni sindacali continuano a latitare, in barba al tanto sbandierato cambiamento.

Il confronto con i rappresentanti dei lavoratori DEVE essere collocato nella giusta dimensione, quella di un dialogo continuo con chi vive tutti i giorni sulla propria pelle la macchina amministrativa conoscendone appieno gli ingranaggi ed il loro funzionamento. Perché il prezzo di certe scelte, perché di un prezzo si tratta, cade alla fine sulle spalle dei lavoratori, le spalle di chi sarà costretto ad andare via e di chi si vedrà, suo malgrado pronto, ad accogliere i nuovi colleghi.

Parlando del merito come non mettere in evidenza quanto previsto per il trasferimento di personale dal MiSE al MAECI, con possibile estrazione a sorte ove non si raggiungesse il numero necessario di risorse, nella prima fase?

Il diritto di opzione al trasferimento, mediante apposito interpello, introdotto nel decreto legge grazie alla richiesta delle OO.SS., è stato infatti svilito dalla coercizione al passaggio al MAECI, in caso di non raggiungimento del numero prefissato di cento unità.

Nella migliore delle ipotesi quindi – ossia se questa forzatura produrrà i risultati “sperati” - partirà un esperimento testardamente imposto dall’alto la cui bontà è tutta da dimostrare. Nella peggiore invece – e cioè se il personale non esercitasse l’opzione - comunque si vedrebbe costretto a passare ad altra Amministrazione contro la propria volontà, con effetti facilmente immaginabili sulla motivazione.

Siamo ben lontani dalle famose strategie win-win, qui a perdere siamo tutti!

E come non citare l’assoluta mancanza di chiarezza rispetto all’impatto che potrebbe avere la decisione presa sul ruolo e le attività dell’ICE Agenzia che, di fatto, è il Soggetto fra i tre chiamato a realizzare l’attività? Perché nella versione che doveva essere sottoposta al vaglio del Consiglio dei Ministri erano in un primo tempo previsti aspetti importanti poi cassati nel Decreto Legislativo adottato, quali l’aumento della Dotazione Organica dell’ICE Agenzia e la permanenza in carica degli Organi fino al termine dei rispettivi incarichi? Sono molti i motivi di possibile preoccupazione.

Ulteriori aspetti che andranno definiti sono quelli relativi ai profili professionali di assegnazione, che consentano al personale interessato di avvalersi del diritto di opzione in piena consapevolezza e tenere in considerazione le esigenze e le preoccupazioni del personale del MAECI, in particolare, rispetto all’impatto derivante dall’assorbimento di un numero considerevole di nuovi colleghi sulle attuali piante organiche e, quindi, sugli avvicendamenti all’estero del personale e sul salario accessorio.              

 

Coordinamento UILPA MiSE            Coordinamento UILPA MAECI             Coordinamento UILPA ICE
Stefano Fricano                                        Alfredo Di Lorenzo                           Giovanni Gismondi